L’errore del medico
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Come tutti, anche il medico può sbagliare, può errare o ritardare la diagnosi e la terapia, può contravvenire all’obbligo di un idoneo consenso informato, può incorrere nell’errore grave della negligenza, imperizia o imprudenza.
Le lacune organizzative, che spesso condizionano l’efficacia e l’efficienza del suo operato, non possono divenire un alibi.
Il medico, quindi, non può che essere informato, formato e preparato, deve essere prudente (primum non nocere) e diligente, quindi non frettoloso e superficiale, poiché, a volte, tali atteggiamenti determinano l’errore medico e quindi la responsabilità del suo agire.
Spesso difendo i medici che, per oggettive difficoltà, non possono seguire le linee guida, altre volte tutelo il diritto alla salute di chi ha subito un danno biologico.
Capisco che oggi la malasanità è diventato l’affare, per alcuni, ma io mi impegno per ciò che ritengo sia giusto e vero e la mia specializzazione in medicina interna serve.
Praticamente quando un paziente ritiene di essere stato vittima di un errore medico o comunque di un errore da malasanità (quindi anche per l’assenza di un’idonea organizzazione assistenziale) può richiedere la consulenza del medicolegale e dà in visione la documentazione relativa al danno.
Io rifletto sull’eventuale colpa del medico con il gruppo studi incaricato e stilo una relazione preliminare di fattibilità che esprime la strategia migliore per ottenere il risarcimento (ambito civile) oppure per ottenere il riconoscimento della colpa (in ambito penale).
A questo punto c’è il dialogo tra il giurista incaricato e il cliente e l’eventuale scelta di procedere prima con una fase transattiva per un bonario componi mento.
Se non ci sono i termini dell’accordo stragiudiziario, esperiti i termini, si procederà con la via giudiziaria, richiedendo l’intervento di un consulente tecnico d’ufficio.
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L’infortunio stradale
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L’infortunio stradale può creare un danno alla salute (danno biologico), oltre al danno a cose e la nostra organizzazione, fin dalle prime ore dall’evento, con il nostro pronto soccorso medico legale, è sempre pronta 24/24 h, 365/365 gg ad assumersene la tutela.
Lo studio “Lorello & Partners” tutela l’offeso ma anche chi ritiene di essere responsabile, nella fase transattiva con la compagnia assicurativa e poi , eventualmente, in giudizio nella consulenza d’ufficio (CTU).
L’area medicolegale valuta il punto di vista del consulente di parte assicurativa, scrive un elaborato peritale e si confronta con il consulente per addivenire ad un accordo.
Se non si raggiunge un accordo l’attività del medico legale tutela la parte committente nel confronto con la parte avversa durante la CTU (Consulenza tecnica d’ufficio), esegue eventuali controdeduzioni alla relazione bozza, assiste l’avvocato o l’esperto in materia infortunistica.
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L’infortunio sul lavoro
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Chi lavora e si fa male è tutelato dalla Legge.
Non sempre però la valutazione dell’ente preposto (INAIL) appare congrua e giusta e a volte è necessaria la tutela di un consulente per far valutare un punto di vista che non sempre è condiviso.
L’infortunio sul lavoro è un evento causale o concausale che ha determinato un danno biologico provocato da una causa violenta, esterna e accidentale, verificatosi in occasione della prestazione lavorativa.
Devono quindi correlarsi tre elementi concomitanti:
- la causa violenta (rapida quindi cronologicamente concentrata), esterna (requisito di esteriorità) e imprevista (accidentale),
- la circostanza del lavoro,
- l’evento dannoso alla salute.
La Legge ha esteso la nozione di lesione ricomprendendovi l’integrità fisica del lavoratore ma anche il danno estetico (se incidente sulle attitudini al lavoro del soggetto protetto o meglio sulle capacità dell’assicurato di trovare occupazione nel mercato del lavoro) e il danno psichico (indipendentemente dalla produzione del reddito).
Da considerare inoltre l’infortunio in itinere che è quella condizione verificatasi durante il percorso “diretto” di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro.
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La malattia professionale
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E’ una patologia la cui causa agisce progressivamente sull’organismo (quindi una causa non violenta e concentrata nel tempo ma lentamente instauratasi).
La causa può essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità, in modo esclusivo o prevalente, contratta nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose.
È possibile, tuttavia, il concorso di cause extraprofessionali ma queste non devono interrompere il nesso causale.
Per le malattie professionali quindi deve esistere un rapporto causale o concausale, diretto tra il rischio professionale e la malattia e il rischio può essere provocato dal lavoro che l’assicurato svolge oppure dall’ambiente in cui il lavoro stesso si svolge (cosiddetto “rischio ambientale”).
La Corte Costituzionale, con la sentenza 179/1988, ha introdotto nella legislazione italiana il cosiddetto “sistema misto” in base al quale il sistema tabellare resta in vigore, con il principio della “presunzione legale d’origine”, ma è affiancato dalla possibilità per l’assicurato di dimostrare che la malattia non tabellata di cui è portatore, è comunque di origine professionale.
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Il disadattamento sul lavoro
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Il lavoratore può durante il rapporto di lavoro subire una condizione di mobbing o di straining.
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Per “mobbing” si intende comunemente una condotta del datore di lavoro o del superiore gerarchico, sistematica e protratta nel tempo, tenuta nei confronti del lavoratore, nell’ambiente di lavoro, che si risolve in sistematici e reiterati comportamenti ostili che finiscono per assumere forme di prevaricazione o di persecuzione psicologica, da cui può conseguire la mortificazione morale e l’emarginazione del dipendente, con effetto lesivo del suo equilibrio psicofisico e del complesso della sua personalità.
Per “straining” si intende l’azione ostile o discriminatoria compiuta da un superiore nei confronti di un subalterno, per es. il demansionamento, l’isolamento o la sottrazione degli strumenti di lavoro, i cui effetti si prolungano nel tempo producendo stress e sofferenza psichica in chi la subisce.
Entrambi le condizioni possono condurre ad un danno biologico, da ciò la figura del medicolegale che motiva quanto incida la vessazione sulla capacità di adattamento e sulla salute psichica del lavoratore.
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La tutela previdenziale
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L’ambito previdenziale comprende l’invalidità civile (indennità di accompagnamento, la legge sull’handicap 104/92), l’inserimento nelle liste privilegiate del collocamento per la legge 88/90 (invalidità civile superiore al 45%), l’invalidità sul lavoro specifico (Legge 222/84), l’inidoneità al lavoro proficuo, l’inabilità assoluta o relativa (Legge 5), il cambio mansione, i privilegi per motivi di salute nel lavoro, il trasferimento di sede per il lavoratori dipendenti, la tutela dell’invalido nella società e nel lavoro.
Il medico legale evidenzia lo stato di malattia dell’individuo che richiede il riconoscimento dell’invalidità e tutela la parte innanzi agli organi competenti sia nella fase dell’incontro con la Commissione preposta e prevista nell’ASL di competenza sia nella fase di giudizio nella contrapposizione all’INPS innanzi al consulente d’ufficio incaricato dal giudice. (Vuoi conoscermi di più? segui il link)
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La lesione personale
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Chi subisce un danno alla salute è tutelato dalla Legge perchè condiziona il benessere dell’individuo.
Una lesione colposa o dolosa può essere gradata in lievissima (entro i venti giorni), lieve (tra 21 e 40 giorni), grave (dopo i 40 giorni) e gravissima (malattia certamente o probabilmente insanabile)
Il medico legale in ambito penale dà risposte interpretando e valutando la condizione clinica nelle fasi acute della malattia così come nelle fasi della convalescenza, l’eventuale pericolo di vita e l’incapacità di compiere alle ordinarie occupazioni.
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La capacità di intendere e volere
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E’ prudente, allorquando si effettua un atto pubblico, avere la certificazione medicolegale di idoneità psichica.
Specie gli anziani, chi ha sofferto di malattie psicologiche o psichiatriche, neurologiche o comunque ha vissuto periodi di disagio, da un punto di vista mentale, se hanno necessità di donare o comunque di trasferire un bene, è prudente che siano valutati da un esperto.
La certificazione del medico di fiducia, chiesta dal notaio, spesso è impugnata da chi si ritiene leso (i nipotini….) e quindi a mio avviso è poco idonea a garantire la parte interessata.
Meglio affidarsi ad un esperto (Vuole conoscere meglio il mio curriculum ?).
Da circa dieci anni il dott. Lorello coordina un gruppo di lavoro che prevede neurologi, psichiatri, psicologi, geriatri con i quali analizza lo stato di salute mentale, attraverso la somministrazione dei test sulla capacità cognitiva, personalità, umore.
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L’esame tossicologico
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Lo studio Lorello & Partners con la collaborazione del Servizio di Tossicologia Forense dell’Università di Napoli si interessa della determinazione della cocaina e dell’eroina con i loro metaboliti sul capello e sul pelo.
Si può retrodatare il riconoscimento dell’uso fino a 10-12 mesi rispettando il criterio della proporzione con la lunghezza del capello (per ogni centimetro di capello si può retrodatare di un mese).
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La previdenza Militare
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Per chi ha avuto una patologia ed ha un ruolo in ambito militare (sia nella leva che da impiegato) vi è la possibilità di avere una pensione privilegiata o un equo indennizzo. Vuoi conoscere le recensioni sul Dr. Marcello Lorello ? Segui il link che ti conduce su Top Doctors.
Basta consultare un medico legale che conosca la tabella A o B e comprenda i meccanismi procedurali che sono premessa e si può fare richiesta allo Stato.
Un altro ambito che lo studio “Lorello & Partners” segue con successo è la tutela della “vittima del dovere”.
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