Morte a Palermo
Morte a Palermo. Fatalità o colpa ?
Una giovane donna mi chiama e mi dice che un congiunto morì dopo un intervento chirurgico che sembrava fosse stato risolutivo.
Una vedova, mamma con due figli, che chiede aiuto, rimasta sola e in miseria che vuol vederci chiaro sul perchè l’uomo della sua vita non c’è più.
Il compito affidatomi non è semplice, nè lineare.
Da una parte evitare di alimentare speranze che non possono essere sostenute, dall’altra la riflessione, senza sentimenti, del medico legale che deve analizzare i fatti.
Leggerò attentamente le cartelle cliniche, indagherò la storia del deceduto, le sue abitudini, gli eventi trascorsi nel periodo prossimo e remoto della vita biologica, senza fretta.
La cartella clinica mi appare incompleta, una grafica veloce, frettolosa, una compilazione approssimata di elementi anamnestici.
Il mio sguardo è attratto da alcuni esami ematochimici che mi suggeriscono un impegno tissutale grave.
Morte a Palermo. La morte come giunse ?
Più che comprendere gli ultimi attimi della vita di quest’uomo ciò che mi interessa nelle prime fasi è il nesso di causalità tra l’errore della condotta del sanitario o del presidio ospedaliero e il decesso.
Meno male che ho una staff di prim’ordine di medici specialisti di branca cui chiedere un parere e un’area legale che guarda gli aspetti della Dottrina.
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